Ecco un elenco dei principali Bonus governativi destinati alle aziende, con rimandi ai siti ufficiali, per fare un po’ di ordine e orientarsi meglio nella giungla normativa italiana.

Bonus pubblicità: credito d’imposta del 50% sul valore degli investimenti pubblicitari effettuati su quotidiani e periodici locali (digitali e cartacei), per un tetto massimo di spesa di 50 milioni all’anno. Il bonus è valido sia per il 2021 che per il 2022.
Bonus quotazione PMI: Credito d’imposta del 50% sulle spese (fino a 500 mila euro) di consulenza per la quotazione in mercati regolamentati (Borsa Italiana) o in sistemi multilaterali di negoziazione.

Bonus progetti pilota PMI: Agevolazione fino a dieci milioni di euro per progetti pilota che investano in: Competitività del sistema produttivo, valorizzazione risorse naturali/turismo, transizione ecologica, autoimprenditorialità, e riqualificazione aree urbane o interne. I progetti verranno poi valutati da una commissione interministeriale, che determinerà validità ed eventuale importo dell’agevolazione

Bonus formazione 4.0: Credito d’imposta per la formazione del personale in attività di: vendite e marketing, informatica, tecniche e tecnologia di produzione (per l’elenco completo fare riferimento alla pagina del sito MISE), e per le spese annesse, ad esempio di consulenza e di trasporto. Sono presenti tre scaglioni, con le piccole e microimprese che potranno beneficiare di un credito del 50% fino ad un massimo di spesa di 300 mila euro, le medie avranno un credito pari al 40% fino a 250 mila euro, e le grandi il 30% fino a 250 mila euro.

Bonus ricerca, sviluppo, innovazione e design: credito d’imposta del 12% sulle spese sostenute per ricerca fondamentale, industriale, e sviluppo sperimentale, fino a 3 milioni di euro. Il credito è invece pari al 6%, per un limite di 1,5 milioni, delle spese per innovazione tecnologica, mentre per quelle di transizione ecologica e innovazione digitale 4.0 il credito sale al 10% delle spese sostenute. C’è inoltre un credito per le attività di design e ideazione estetica, sempre al 6% e sempre con il limite di 1,5 milioni di euro.

Bonus beni strumentali materiali e immateriali: credito d’imposta destinato a supportare gli investimenti in beni “funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi”. è valido sia per il 2021 che per il 2022, ma con importi differenti, qui riportiamo quelli relativi al 2021. Per i beni materiali il credito va dal 50% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 30% per spese tra i 2,5 e i 10 milioni, mentre tra 10 e 20 milioni l’agevolazione scende al 10% delle spese sostenute. Per i beni immateriali invece il tetto di spesa è un milione di euro, con un credito d’imposta del 20%.

Bonus brevetti+: riservato alle aziende che hanno presentato domanda oppure ottenuto un brevetto dopo il 1° gennaio 2017, si tratta di un contributo a fondo perduto dell’80%, fino ad un massimo di 140 mila euro, delle spese sostenute per: industrializzazione e ingegnerizzazione, organizzazione e sviluppo, e trasferimento tecnologico, ma i servizi acquistati devono essere funzionali alla “valorizzazione economica di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato”. Le domande andranno presentate a partire dal 28 settembre 2021 fino ad esaurimento risorse del fondo stanziato, pari a 23 milioni di euro.

Bonus marchi+: Agevolazione in conto capitale per la registrazione di marchi presso l’EUIPO (di competenza europea) per 6000 euro, mentre è di 8000 euro l’agevolazione per favorire la registrazione presso l’OMPI, l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale. Complessivamente però l’importo massimo per impresa è di 20000 euro. Il funzionamento è analogo al bonus brevetti+, quindi valido fino all’estinzione del fondo stanziato, pari a tre milioni di euro. Le domande possono essere presentate a partite dal 19 ottobre 2021.

Bonus autoimprenditorialità: rivolto alle piccole e microimprese costituite da non più di 60 mesi dalla presentazione della domanda, queste devono avere almeno la metà dei soci “di età compresa tra i 18 e i 35 anni ovvero da donne”. Le agevolazioni possono essere a fondo perduto (20% dell’investimento per aziende costituite da non più di 36 mesi, 15% per quelle costituite da non più di 60) e nella forma del finanziamento agevolato, per un importo totale non superiore al 90% delle spese ammissibili. Queste ultime inoltre dovranno essere pari ad un massimo di 1.500.000 euro per le aziende costituite da meno di 36 mesi, mentre per quelle fino a 60 mesi si sale a 3.000.000. I programmi andranno realizzati entro 24 mesi dalla stipula del contratto, e in caso di esaurimento fondi l’agevolazione sarà concessa nella sola forma del finanziamento agevolato.