Cercare ciottoli dalle forme strane e fantasiose ha sempre affascinato grandi e piccini che individuano in queste piccole masse di roccia sagome di animali, cuori, creature marine e altro. Che siano appuntiti e fastidiosi, scivolosi e infidi oppure tondeggianti e armoniosi, quasi simpatici, i sassi sono complici del nostro cammino.

Presenza discreta la loro, non si nota, non si sente ma, se osserviamo lo spazio intorno a noi, è difficile non vederne almeno uno, magari incastrato nelle suole delle scarpe, magari a terra solitario o in un angolo della stanza, proprio là dove si fa così fatica ad arrivare mentre si fanno le pulizie… I luoghi più poetici dove procedere alla caccia dei ciottoli sono: la riva del mare e i greti dei fiumi. Se parliamo di Treviso e dintorni, il corso d’acqua per eccellenza è il Piave, grande protagonista della Grande Guerra, tanto da meritarsi l’appellativo di “Fiume Sacro alla Patria”. Il corso d’acqua nasce dalle Alpi Carniche, più precisamente alle pendici meridionali del Monte Peralba, tra le province di Belluno e Udine (quota 2.037) e sbocca nel Mar Adriatico, a nord-est di Venezia, fra Eraclea e Jesolo.

Sulla sinistra della foce è collocata la Laguna del Mort, enclave di acqua marina sorta nell’area di un braccio morto del fiume. Il Piave è, per lunghezza, il quinto d’Italia ed è interamente contenuto entro i confini del Veneto. Attraversa il Comelico, il Cadore e la Valbelluna, la pianura veneta nelle province di Treviso e di Venezia, toccando le cittadine di Valdobbiadene, Nervesa della Battaglia, Colfosco, Ponte della Priula, Mareno di Piave, Ponte di Piave, San Donà, Musile, Eraclea e Jesolo.

Forse per questo i trevigiani lo hanno eletto loro spiaggia, meta da sempre di scampagnate e gite immerse nel verde per molte famiglie che ne amano la tipologia ambientale. Gli abitanti della Marca vivono questo luogo dalle caratteristiche flora e fauna, come parte integrante della loro tradizione, cultura e vita. Ci è sembrato quindi importante e quasi doveroso inserirlo nel nostro vademecum, consigliando al lettore di trascorrere una domenica su un greto dove ancora oggi si respira la nostra storia.