è questa una vasta area palustre di 250.000 mq che, insieme alla vicina Palude del Barbasso, costituisce una delle più importanti zone umide del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile.

L’Oasi ha da sempre attirato l’uomo per la sua ricchezza di acque e risorse naturali; il Mulino di Cervara, infatti, oggi porta di accesso dell’Oasi, era già funzionante nel 1325.

Esso svolse la sua attività fino all’inizio del secolo scorso, quando venne dismesso per essere utilizzato come magazzino e, successivamente, come stalla.

Visto lo stato di abbandono, il Comune di Quinto di Treviso acquistò il terreno e, nel 1992, iniziò l’opera di restauro del macinatoio: furono salvati gli affreschi presenti all’interno e all’esterno, vennero ricostruiti i macchinari e le due ruote in legno.
La ristrutturazione fu completata con la messa in funzione di due diverse macine, una in pietra e l’altra a cilindri e oggi il mulino è nuovamente in grado di funzionare, anche se solo a scopo didattico.

All’interno dell’esteso canneto, che occupa buona parte del cuore interno dell’Oasi, trovano rifugio molte specie di uccelli che vi svernano o nidificano, tra cui il Martin pescatore, l’Airone cenerino, il Porciglione, il Tarabusino, il Tuffetto, la Cannaiola, il Pendolino, il Germano reale, l’Alzavola ed il Cigno reale.

Dove il terreno è più asciutto, al canneto si sostituisce il bosco igrofilo costituito da Ontano nero, Pioppo e Salice bianco.
Dai primi anni ’80, un’area boscosa all’interno del Parco, accoglie una grande colonia di aironi (garzaia) nella quale si contano circa 200 nidi di esemplari cenerini, Nitticora e Garzetta.

Il nostro lettore-esploratore potrà anche ammirare una notevole varietà di piante e fiori delle zone umide all’interno dell’orto botanico in cui sono state raccolte e classificate circa 50 specie vegetali, alcune delle quali rare e preziose come il Trifoglio fibrino e il Giunco fiorito.

Un recente intervento di manutenzione ambientale ha reso possibile il ripristino della fruibilità naturalistica dell’Oasi che offre ai visitatori visite didattiche condotte sul campo da guide esperte con possibilità di utilizzo di un laboratorio didattico, escursionismo naturalistico sui sentieri dell’area verde e della vicina Palude del Barbasso, traversate della palude e del fiume Sile su barche a pertica.