Dai fiori, alla birra: come inventarsi un business agricolo

Marco e il progetto Birrè, l’agri birrificio con mescita

PAESE – Tutto parte dalla terra di nonno Quinto, nella campagna di Paese, coltivata a cereali da papà Agostino. Poi è arrivata mamma Ermanna, con la sua passione per i fiori: negli anni novanta ha iniziato un’attività florovivaistica per diversificare il business di famiglia, ma soprattutto per seguire il suo istinto e dedicarsi all’attività che più le era congeniale. Nel 1995 è nato Marco, che tra fiori, piante e petali profumati, ha imparato a camminare, muovendo proprio i primi passi all’interno delle serre di famiglia.

Mentre lui cresceva e studiava, anche mamma e papà facevano migliorare l’attività, seguendo mercato e intuizioni: nel 2011 hanno ampliato le serre, con la creazione di un punto vendita garden e oggettistica. Non c’è quindi da stupirsi se Marco, con il suo sguardo attento e curioso verso il mondo, faceva lavorare la testa oltre che le mani, mentre aiutava i genitori nei fine settimana. Con il passare degli anni, è emersa la sua passione. Quale? La birra artigianale!

Con i cereali del nonno, cominciò a provare le prime produzioni domestiche, mentre studiava per diventare Mastro Birraio. Finchè un giorno arrivò l’intuizione: perché non usare i fiori di mamma dentro le birre? Un po’ per caso, un po’ a tavolino, sono nate così le prime birre a marchio Birrè: fate solo con ingredienti interniall’azienda agricola, orzo, frumento e mais di nonno Quinto, con l’aggiunta dei fiori di mamma Ermanna.

Ma non solo: grazie ad un ampliamento del garden, Marco ha creato anche un agriturismo moderno ed alternativo, dove poter degustare le birre alla spina o in bottiglia. Il tutto utilizzando oggettistica e decorazioni del garden, in una sorta di meraviglioso showroom che cambia sovente allestimento e dove tutto è in vendita. Per non parlare del giardino esterno, con tavolini, sedie e panche, tra piante lussureggianti e lucine romantiche, tutto mantenuto a regola d’arte, da veri garden designer.

Quando si dice valorizzare al massimo quello che si ha a disposizione! Il progetto agricolo di Birrè stupisce proprio per questo: è l’unione ragionata e creativa degli asset presenti in famiglia, conditi da una grande dose di voglia di fare. Perché Marco non si risparmia: di giorno produce le sue birre artigianali nel microbirrificio accanto al garden, dove con moderni macchinari e tanto lavoro manuale prepara le diverse cotte. La sera si mette dietro il banco e spina le birre per i tanti amici e clienti che vengono nella Beer Greenhouse per trascorrere un po’ di ore in compagnia, ben distanziati e in sicurezza grazie alle generose dimensioni della serra.

Descrivere le birre è compito arduo, perché sono un’esplosione di sapori: dalla kolsch con gli estratti di fiori di garofano, alla Weizen con il girasole, all APA con le primule…bisogna solo assaggiarle, alla spina o in bottiglia. Un creativo e ben riuscito progetto agricolo, giovane e dinamico, che immaginiamo avrà presto nuovi sviluppi interessanti.

Sara Armellin