I PERSONAGGI DI PIEVE DI SOLIGO

TOTI DAL MONTE

Uno dei nomi più noti è quello di Toti Dal Monte, nome d’arte di Antonietta Meneghel, soprano e attrice italiana. Rivelò sin da bambina una grande predisposizione per la musica, iniziando a cantare nella chiesa del suo paese natale, Mogliano Veneto. Frequentò il conservatorio a Venezia, ma dovette abbandonare gli studi dopo 7 anni per un motivo curioso: aveva infatti le mani piccole e non riusciva a prendere l’ottava. Il padre decise allora di portare Antonietta dal celebre contralto Barbara Marchisio, che viveva a Mira, non distante da Venezia, per un’audizione di canto. La Marchisio restò talmente impressionata dalla splendida voce della ragazza, che si offrì di seguirla gratuitamente. Esordì alla Scala di Milano nel 1916.Dopo una brillante carriera, nel 1945 decise di dedicarsi unicamente al teatro. A Pieve di Soligo aveva un’elegante dimora, la cosiddetta Villa Toti di Barbisano. A Pieve di Soligo, oggi, il Museo Toti Dal Monte raccoglie numerose testimonianze e ricordi della sua vita e della sua arte.

FRANCESCO FABBRI

Politico di razza, Fabbri nacque a Solighetto nel 1921. Dopo essere stato sindaco, consigliere comunale e assessore sia a Pieve di Soligo che in Provincia, fu deputato e senatore, sempre nelle file della Democrazia Cristiana. Alla politica di livello nazionale si affacciò per la prima volta nel 1958 quando si presentò come candidato alla Camera dei deputati. Non venne eletto per pochi voti di preferenza che ottenne, in larga misura, nel 1963 e nelle successive riconferme nel 1968 e nel 1972. Come deputato si fece promotore di numerose proposte di legge e nel 1966 ebbe l’incarico di presidente del comitato per il controllo della commissione di bilancio della Camera dei Deputati. Nel 1968 venne eletto membro del direttivo del gruppo democristiano e nel 1969 vice presidente dello stesso gruppo. Nel luglio del 1976, con il terzo governo Andreotti, venne nominato Ministro per la Marina Mercantile. Mentre ricopriva tale carica morì il 20 gennaio del 1977.

CARDINAL BENIAMINO STELLA

E’ una delle figure più “sentite” a Pieve di Soligo. Nato nel comune pievigino nel 1941, si trasferì a Roma nel 1960, per studiare teologia e filosofia alla Pontificia Università Lateranense. Venne ordinato sacerdote nel 1966 , e l’allora vescovo Albino Luciani lo destinò alla Pontificia Accademia Ecclesiastica, dopo la laurea in diritto canonico. A partire dal 1970 divenne nunzio apostolico a Santo Domingo, Malta e Zaire. Nell’87 venne consacrato vescovo da Papa Giovanni Paolo II. L’investitura a cardinale avviene nel 2014, ad opera di Papa Francesco, nel suo primo concistoro.

BEATO GIUSEPPE TONIOLO

Economista e sociologo italiano, nacque a Treviso nel 1845. Sposò Maria Schiratti di Pieve di Soligo, dalla quale ebbe ben 7 figli: fu tra i principali protagonisti del movimento cattolico italiano, e fu docente universitario a Padova, Reggio Emilia e Pisa. Morì nel 1918, e le sue spoglie vennero sepolte nel Duomo pievigino di Santa Maria Assunta. È stato proclamato venerabile da Paolo VI il 7 gennaio 1971 e beatificato il 29 aprile 2012 dal cardinale Salvatore De Giorgi.

ANDREA ZANZOTTO

Il poeta italiano Andrea Zanzotto (in foto) nasce il 10 ottobre del 1921 a Pieve di Soligo. Quando nel 1927 il piccolo Andra inizia la scuola elementare, grazie alla maestra Marcellina Dalto impara prestissimo a scrivere: viene così inserito nella seconda classe. Con il passaggio alle scuole magistrali che Andrea frequenta a Treviso facendo il pendolare, iniziano anche i primi forti interessi letterari. Risale al 1936 il suo primo amore e l’ispirazione dei primi versi che, con la complicità della nonna e delle zie, riesce a pubblicare su un’antologia per la quale versa un piccolo contributo. Dopo aver conseguito il diploma magistrale, Zanzotto consegue anche la maturità classica come privatista presso il liceo Canova di Treviso. Nel 1939 si iscrive alla facoltà di lettere dell’Università di Padova. Il 30 ottobre del 1942, con una tesi sull’opera di Grazia Deledda, Zanzotto si laurea in letteratura italiana. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipa alla Resistenza veneta nelle file di Giustizia e Libertà occupandosi della stampa e della propaganda del movimento. Dalla fine degli anni Sessanta iniziano a essere pubblicati i suoi primi importanti volumi in versi. Nel 1968 esce “La beltà” (considerata ad oggi la raccolta fondamentale della sua opera), presentata a Roma da Pier Paolo Pasolini e a Milano da Franco Fortini. Dopo una lunga carriera e uno straordinario successo letterario, Andrea Zanzotto morì la mattina del 18 ottobre 2011, presso l’ospedale di Conegliano a causa di complicazioni respiratorie, solo pochi giorni dopo aver compiuto 90 anni.