Santa Maria Assunta

La chiesa di Cison (in foto) è matrice di tutte le parrocchie della Valmareno, che con lo scorrere dei secoli e con l’aumento della popolazione divennero, in tempi diversi, parrocchie indipendenti. La chiesa è del 1740 di stile neoclassico, e presenta due facciate: una, dove si trova l’ingresso principale, è ornata da tre statue di Marco Casagrande simboleggianti le tre virtù teologali di Fede, Speranza e Carità; l’altra, che occulta l’abside, si affaccia sulla piazza ed è decorata dalle statue che rappresentano al centro il patrono San Giovanni Battista ed ai lati, disposte in coppia, la Prudenza e la Giustizia da un lato e la Fortezza e la Temperanza dall’altro. L’interno ad unica navata è in stile barocco, decorato da affreschi e tele di Egidio Dall’Oglio.
L’altra chiesa presente a Cison è quella della Madonna delle Grazie.

 

Chiesetta di San Vigilio a Tovena

Probabilmente l’originaria chiesa di Tovena è antica tanto quanto il borgo, ma l’attuale edificio fu costruito nel corso del XVIII secolo e subì in seguito vari restauri e ampliamenti. Il soffitto del coro è decorato da un dipinto di Egidio Dall’Oglio, raffigurante il Padreterno, attorniato da cherubini e da un angelo. La volta della navata centrale è suddivisa in sei riquadri raffiguranti la Carità, la Speranza, la Fede, i Santi Simone e Giuda, l’Assunta e la Trinità, affreschi attribuiti sempre al pittore cisonese o al figlio Bartolomeo. L’altare maggiore è ornato da un grande trittico, la cui sfarzosa cornice di legno scolpito e ricoperta di foglia d’oro è opera dell’intagliatore cisonese Sante Moretti. Al centro vi è la pala che raffigura la Madonna sulle nubi con il Bambino, fra i santi apostoli Simone e Giuda, patroni del paese (sec. XIX). Le due tele minori, rappresentano invece San Valentino martire e Sant’Antonio da Padova e sono frutto del lavoro dell’artista austriaco Mattia Grempsel.

 

Chiesa di San Vito

 

Al centro del paese, presso il ponte sul Rujo, si trova l’oratorio di San Vito. L’attuale costruzione venne eretta nel 1504 ed acquistata dai conti Brandolini nel 1680. Al suo interno si trova un altare riccamente intagliato, in legno policromo, e anche qui sono conservate pregevoli opere di Egidio Dall’Oglio.

 

Cappella di San Michele a Gai

 

La chiesa di San Michele di Gai è documentata per la prima volta nel 1266, anche se probabilmente già al tempo delle invasioni barbariche sulla sommità della collina si ergeva un oratorio; si spiegherebbe così la dedica a S. Michele, santo a cui i longobardi erano particolarmente devoti. L’attuale edificio, con annesso cimitero, fu costruito intorno al 1740 in cima alla collina e ancora oggi desta curiosità e affascina i viaggiatori che passano per la Vallata. L’interno della Chiesa è dominato dall’altare maggiore ove vi è oggi una pala seicentesca di gusto semplice e popolare che rappresenta San Michele con le bilance. Fino a pochi anni fa quest’opera era coperta da una pregevole pala di Francesco da Milano, che raffigurava la Madonna col bambino, S. Michele e San Giorgio, rimossa per essere restaurata ed ora conservata presso la canonica di Tovena. Gli affreschi che decorano il soffitto sono attribuiti all’artista locale Egidio dall’Oglio e raffigurano tre diversi episodi di cui è protagonista l’Arcangelo Michele.

Nel circondario si possono visitare anche le più piccole ma non meno caratteristiche chiese di San Nicola (a Soller), di San Prosdocimo e di Santa Giustina.