L’emergenza caro mutui è ormai alle spalle. Per una prova è sufficiente eseguire una simulazione online. Consultando un comparatore come quello di MutuiOnline.it, con tanto di calcolo della rata del mutuo per acquistare casa o per una surroga, si può velocemente constatare quanto oggi sia maggiore il risparmio mensile rispetto a un anno fa.
Dopo l’ultimo taglio della Bce a fine gennaio, i tassi Euribor a 1 e 3 mesi, gli indici di riferimento per i mutui variabili, sono destinati a calare ulteriormente dopo la diminuzione registrata nel secondo semestre 2024 e nel primo mese di quest’anno.
Secondo una stima di MutuiOnline.it, scegliendo un mutuo a tasso variabile da 150.000 euro e una durata di 20 anni, è possibile avere una rata mensile più bassa fino a 19 euro, pari a un minor costo totale fino a 4.700 euro.
Mutui meno cari con una politica monetaria meno restrittiva
Da questa simulazione, corredata dal calcolo della rata del mutuo, emerge che c’è più convenienza sui finanziamenti ipotecari, grazie alla discesa degli interessi applicati dalle banche.
Tassi in calo che, anche dopo l’ultimo taglio di un quarto di punto del costo del denaro approvato dalla BCE il 30 gennaio, fanno tornare in partita anche i contratti variabili, i quali avevano perso terreno nel duello con i tassi fissi.
Questi ultimi, infatti, sono stati i meno penalizzati dalle ristrettezze di politica monetaria imposte dalla Banca centrale europea nel periodo luglio 2022-settembre 2023 per arginare l’impennata dell’inflazione nell’Eurozona.
Altri due tagli della BCE prima dell’estate
Non solo il peggio sembra superato per i mutui. Ma l’orizzonte potrebbe tingersi di rosa nei prossimi mesi. Con ogni probabilità e a meno di colpi di scena a livello internazionale, la BCE effettuerà almeno altri due ribassi dei tassi entro l’estate e ciascuno si presume di 25 punti base.
Il risultato? Sarà un nuovo assist al mercato del credito affinché riduca ulteriormente gli interessi sui mutui, cosicché le famiglie possano attivare prestiti ipotecari più vantaggiosi.
Con un’inflazione ormai domata e vicina all’obiettivo del 2% nell’area Euro, adesso l’istituto di Francoforte mira a rilanciare i consumi e gli investimenti e, con essi, l’economia, dopo la cura dimagrante degli ultimi due anni resasi indispensabile per frenare l’aumento fuori controllo dei prezzi.
Riequilibrio tasso variabile e fisso entro fine anno
Se i tassi di riferimento della BCE continueranno a scendere, gli analisti prevedono che ci possa essere un riequilibrio tra tasso variabile e fisso entro fine anno.
In questo modo scomparirebbe l’attuale divario che ancora separa le due tipologie di contratto in termini di convenienza, con l’ago della bilancia che continua a pendere fortemente verso il fisso.
Non a caso, secondo l’Osservatorio di MutuiOnline.it, il 99,6% sul totale delle richieste di mutuo a gennaio di quest’anno è per un tasso fisso. Una percentuale che sa di predominio. Il tasso fisso medio si è attestato al 2,83%, mentre le migliori offerte sono scese al 2,45%.
Convenienza del variabile con un calcolo della rata del mutuo
Il vento però potrebbe cambiare. E presto. Dopotutto le prime avvisaglie di un’inversione di tendenza con un ritorno in gioco del variabile, ci sono già. Dalle rilevazioni di MutuiOnline.it, nelle prime quattro settimane del 2025, il miglior TAN variabile è sceso al 3,26%. Un anno prima era al 4,53%. Così come il calo è sensibile per il tasso variabile medio, attestatosi a 3,71% rispetto al 4,94% di dodici mesi prima.
Con un tasso variabile di nuovo protagonista del mercato dei mutui, è chiaro che per i consumatori sarebbe una buona notizia, in quanto ci sarebbe un più ampio ventaglio di scelta qualora decidano di sottoscrivere un mutuo.