Quando acquistiamo frutta al supermercato, spesso non ci rendiamo conto dei lunghi viaggi che molti di questi prodotti hanno intrapreso per arrivare sugli scaffali. Un’analisi recente ha rivelato che, nei principali supermercati di Milano, una parte significativa della frutta proviene da Paesi lontani, percorrendo migliaia di chilometri prima di raggiungere le nostre tavole.
Ad esempio, l’avocado arriva da ben quattro Paesi diversi, tutti distanti migliaia di chilometri da Milano: il Messico (circa 9.700 km), il Perù (circa 10.000 km), il Cile (oltre 12.000 km) e la Spagna (circa 1.200 km). Anche la papaia ha origini lontane, provenendo dal Brasile (circa 9.300 km) e dal Costa Rica (oltre 9.000 km).
Mentre la frutta di stagione rappresenta mediamente il 50% del totale disponibile nei supermercati analizzati, non sempre è di provenienza italiana. All’Esselunga e all’Iper Coop, poco meno della metà della frutta è importata, mentre da Carrefour e Coop questa percentuale scende a circa un terzo. Le arance, ad esempio, provengono spesso dalla Spagna (circa 1.200 km) e dal Sud Africa (oltre 8.000 km), le clementine dalla Spagna, le pere dall’Argentina (circa 11.000 km), dalla Spagna, dal Belgio (circa 900 km) e dalla Francia (circa 700 km), e i cachi dalla Spagna.
La presenza di frutta non di stagione nei supermercati analizzati è relativamente bassa, ma con provenienze diverse. All’Iper Portello, su 38 referenze, otto non sono di stagione: i meloni provengono dal Brasile (circa 9.300 km) e dall’Italia, le more dal Messico (circa 9.700 km) e dalla Spagna (circa 1.200 km), e le fragole dal Belgio (circa 900 km) e dall’Italia.
Privilegiare i prodotti stagionali e italiani può avere un grande impatto sulla salvaguardia del pianeta, sulla qualità e sulle caratteristiche organolettiche degli alimenti. Porre maggiore attenzione alla provenienza della frutta che compriamo potrebbe essere uno dei primi passi per giungere a un consumo più consapevole e sostenibile, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 legate al trasporto su lunghe distanze. Acquistare la frutta direttamente dal produttore è sempre la cosa migliore.