26 ottobre, il senso della vita e della morte nel Requiem di Mozart

Il capolavoro di Mozart sarà interpretato dal “Gruppo d’archi Veneto” e dalla corale “En clara vox” diretti dal maestro Davide Pauletto. La serata avrà un presentatore d’eccezione: il magistrato Carlo Nordio

Un concerto sinfonico-corale aprirà il fine settimana del 5° Raduno nazionale AssoArma che Vittorio Veneto, dal 25 al 28 ottobre, ospita a conclusione delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra e della serie di raduni d’associazione d’arma che hanno scandito i mesi passati. Venerdì 26 ottobre, alle 21 nella suggestiva cornice del duomo di Santa Maria Nova di Serravalle, il “Gruppo d’Archi Veneto” e la corale “En clara vox” diretti dal maestro Davide Pauletto eseguiranno il Requiem in re minore KV 626 di Mozart. La serata avrà un presentatore d’eccezione: il magistrato Carlo Nordio.

Con il coordinamento di Fiorella Foti, direttrice artistica e componente del “Gruppo d’Archi Veneto”, da lei fondato nel 2003, questo appuntamento è stato voluto per non dimenticare le migliaia di vittime di tutte le guerre e coloro che sono morti al servizio dello Stato. Foti propone con questo progetto artistico l’esecuzione del capolavoro di Mozart che, da oltre duecento anni, conserva intatta la sua carica emotiva e che meglio di ogni altro brano musicale condensa in sé il senso della vita e della morte, implicando una riflessione particolarmente coinvolgente sulla dimensione del “terreno” e del trascendente. «L’esecuzione del Requiem in una Città che ha legato indissolubilmente il proprio nome alla fine del primo conflitto mondiale sostanzia uno spunto di meditazione che affratella e unisce chi suona, chi canta e chi ascolta, in un importante momento in cui si rivivono valori, si riannodano esperienze e legami, rafforzati dall’azione e dall’universalità della musica» sottolinea Foti.

Il Requiem sarà magistralmente interpretato dal “Gruppo d’Archi Veneto”, prevalentemente formato da musicisti trevigiani, molti dei quali hanno collaborato con importanti orchestre italiane sotto la bacchetta di direttori come Maazel, Muti e Abbado. Questa ensemble è poi conosciuta perché dal 2009 tiene al teatro comunale di Treviso il “Concerto sinfonico di Santa Cecilia”, oltre ad aver suonato in Italia e all’estero e da quest’anno può anche fregiarsi del titolo di “Complesso in residence” dell’Istituto superiore di scienze religiose “Giovanni Paolo I”, ente collegato alla facoltà teologica del Triveneto.  Inoltre, nel maggio 2017, ha tenuto a Treviso il concerto di apertura dell’Adunata nazionale degli alpini, l’Adunata del Piave. L’ensemble si compone di una trentina di elementi: violini, viole, violoncelli, contrabbassi, clarinetti, fagotti, tombe, tromboni e timpani.

Co-protagonista della serata la corale “En clara vox”, nata nel 2007 in occasione delle celebrazioni per il 250° anniversario della nascita di Antonio Canova e costituita dal Coro del Tempio di Possagno e da membri delle varie Scholae Cantorum del territorio pedemontano, per complessivi 50 coristi. Nel ruolo di solisti Diana Trivellato, soprano, Eugenia Zuin, contralto, Matteo Bragagnolo, tenore, e Antonio De Gobbi, basso.

La direzione dell’esecuzione del Requiem è affidata al maestro Davide Pauletto, diplomato in tromba e fondatore del gruppo “Ottoni Canoviani”. A Pauletto, nel 2007, è stata affidata la direzione de “La Buona Novella” di Fabrizio De André, nella trascrizione per banda, coro, strumenti solisti e voce, con la partecipazione di Riondino. Da molti anni collabora, anche in veste di direttore, con l’orchestra “Gruppo d’Archi Veneto”.

Carlo Nordio, che presenterà la serata, di recente parlando dell’orchestra ha dichiarato: «In tempi di ristrettezze di bilancio e di cultura sparagnina, è bello assistere alla dedizione gratuita con la quale questi musicisti mantengono viva la nostra tradizione concertistica orchestrale».

Il concerto è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Saranno raccolte offerte da destinare ai lavori di consolidamento del soffitto della chiesetta di San Giuseppe di piazza Foro Boario a Serravalle, oggi sacrario delle bandiere.